Natale, come evitare sprechi e conservare gli avanzi di pranzi e cene

2022-09-03 10:42:33 By : Ms. Yao Tom

Redazione Il Fatto Alimentare 22 Dicembre 2021 Sicurezza Alimentare Commenti disabilitati su Cena e pranzo di Natale: come evitare sprechi e conservare gli avanzi senza correre rischi

La cena della vigilia, il pranzo di Natale e il cenone di capodanno sono occasioni in cui spesso si preparano più pietanze del necessario. In queste circostanze aumenta l’esposizione a rischi alimentari, in particolare a quelli derivanti da una conservazione scorretta degli avanzi che favorisce la proliferazione di microrganismi patogeni. Ecco un decalogo proposto dall’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie per evitare sprechi e spiacevoli rischi causati da una contaminazione microbica.

1. Non preparare troppe pietanze. Può sembrare banale, ma per non dover gestire grandi quantità di avanzi, la prima regola  è di non preparare per Natale più pietanze del necessario. Evitare quindi cene o pranzi pantagruelici, cercando il più possibile di commisurare la quantità del cibo all’effettivo consumo, in relazione al numero di commensali e considerando la loro età (bambini ed anziani tendono a mangiare meno rispetto agli adulti).

2. Attenzione ai cibi freschi. Quando si fa la spesa di Natale, bisogna ponderare bene il quantitativo di cibo, soprattutto nel caso di alimenti freschi e deperibili. In genere si tratta di quelli che hanno una scadenza di breve durata e che per le loro caratteristiche costituiscono un terreno favorevole alla crescita dei microrganismi patogeni. Alcuni esempi? Latte e latticini, carne, pesce, uova, salse e creme a base di uova crude.

3. Non sovraccaricare il frigo. Per evitare sprechi e ridurre i rischi, bisogna evitare di lasciare i cibi cotti troppo a lungo a temperatura ambiente, sia che si tratti di preparazioni fatte in anticipo che di avanzi. Gli avanzi si possono consumare entro 2 o 3 giorni se riposti in frigo e  poi riscaldati correttamente prima di metterli a tavola. In teoria però è meglio eliminare quelli rimasti in tavola oltre le 4 ore (2 ore se si tratta di creme e salse). In ogni caso è buona regola evitare di riempire eccessivamente il frigorifero: se gli alimenti sono troppo vicini o compressi, si ostacola il circolo d’aria interno che consente il raffreddamento e la conservazione dei cibi.

4. Dopo la cottura, non lasciare il cibo a temperatura ambiente. Se prepariamo del cibo  cotto in anticipo, non lasciamolo a lungo tiepido a temperatura ambiente: è necessario raffreddarli velocemente e poi riporli in frigorifero. Per raffreddare possiamo mettere la pentola con il cibo cotto in acqua fredda, oppure porzionare l’alimento in contenitori per alimenti chiusi e raffreddarli con acqua fredda. Chi lo possiede può utilizzare un abbattitore di temperatura.

5. Eliminare gli avanzi rimasti in tavola oltre le quattro ore. Non conserviamo cibo cotto o crudo   rimasto a temperatura ambiente oltre le 4 ore: gli alimenti lasciati sulla tavola oltre questo tempo vanno eliminati.

6. Attenzione a creme e salse. Le creme e le salse, specialmente se preparate con uova crude, vanno conservate in frigorifero e consumate nel giro di qualche giorno, prestando attenzione a non lasciare posate sporche all’interno del contenitore per evitare contaminazioni. La permanenza a temperatura ambiente di eventuali tartine o dolci con queste componenti non deve superare le 2 ore al massimo.

7. Conservare correttamente gli avanzi in frigorifero. Dopo il pasto gli avanzi possono essere tenuti in frigorifero per 2 o 3 giorni, ma vanno collocati nei ripiani alti in contenitori puliti e chiusi. La disposizione in alto evita eventuali cross-contaminazioni o lo sgocciolio di liquidi su altri prodotti. È importante non mescolare diverse di alimenti fra di loro. La cosa migliore è mantenerli separati. Se si tratta di affettati, dopo averli messi in un contenitore chiuso, è meglio non conservarli più di due giorni, a meno che non siano confezionati sottovuoto.

8. Usare contenitori adatti per surgelare. Chi desidera congelare gli avanzi del pranzo di Natale, deve evitare l’utilizzo di carta, cartone o vaschette di alluminio. È meglio optare per contenitori chiusi adatti al contatto con gli alimenti e al congelamento, come i sacchetti monouso specifici. In generale è preferibile ricorre a contenitori in vetro.

9. Scongelare gli avanzi in modo corretto. Lo scongelamento va fatto in frigorifero, oppure in acqua fredda all’interno di un contenitore chiuso, per non perdere i nutrienti presenti nell’alimento con l’azione dell’acqua. In alternativa possiamo cuocere direttamente il cibo congelato quando lo  spessore è poco.

10. Riscaldare in modo uniforme. Prima di consumare gli avanzi, è sempre meglio riscaldarli uniformemente fino al cuore del prodotto.

© Riproduzione riservata Foto: stock.adobe.com, fotolia.com

Da 12 anni Ilfattoalimentare.it racconta cosa succede nel mondo dei supermercati, quali sono le insidie nelle etichette, pubblica le sentenze sulle pubblicità ingannevoli oltre che segnalare il lavoro delle lobby che operano contro gli interessi dei consumatori. In questi anni ci hanno sostenuto decine di aziende grandi e piccole con i loro banner e moltissimi lettori con le donazioni. Tutto ciò ha reso possibile la sopravvivenza di un sito indipendente senza un editore, senza conflitti di interesse e senza contributi pubblici. Il Fatto Alimentare dà l'accesso gratuito a tutti gli articoli e ai dossier. Questo è possibile grazie alle migliaia di lettori che ogni giorno ci leggono e ci permettono di sfiorare 20 milioni di visualizzazioni l'anno, senza farcire gli articoli con pubblicità invasive. Sostieni ilfattoalimentare ci vuole solo un minuto clicca qui. Se vuoi puoi anche sostenerci con un versamento mensile.

Tagavanzi cena cibo natale pranzo spreco

Con l’innalzarsi delle temperature dei mesi estivi aumenta anche la percentuale di tossinfezioni alimentari, legata …

Cliccando su Iscriviti dichiari di aver letto e accettato l’informativa