Sfilata Chanel dopo Karl Lagerfeld al Grand Palais

2022-09-03 10:39:01 By : Mr. yuansong tu

Il 5 marzo alle ore 10,30 appuntamento per la prima sfilata Chanel post Karl Lagerfeld. Fai un veloce ripasso con gli show e gli allestimenti da sogno firmati Kaiser Karl.

Martedì 5 marzo alle ore 10,30 del mattino, ultimo giorno della Paris Fashion Week 2019, tutti davanti al Grand Palais. Sono queste le coordinate della prima sfilata Chanel post Karl Lagerfeld. In trepidante attesa il popolo della moda vuole applaudire il lavoro della bravissima Virginie Viard, da 30 anni al fianco di Kaiser Karl, a cui è stato affidato dalla Maison il pesante testimone.

Alla sfilata Chanel Autunno Inverno 2019-2020 siamo certi non mancherà l'emozione, l'affetto e lo zampino più che evidente del creatore di moda più longevo e lungimirante del 900 e del primo ventennio degli anni 2000.

La sfilata Chanel, quando si svolge a Parigi, viene allestita senza badare a spese in una location unica nel suo genere, il Grand Palais, grande padiglione espositivo nello spazio dei Giardini dei Champs Élysées, realizzato in muratura e vetro costruito per l'Esposizione Universale del 1900. Dopo un lungo restauro negli anni 90 ha riaperto i battenti il 24 settembre del 2005. E da allora Karl Lagerfeld l'ha eletto location del cuore Chanel.

Siccome la memoria storica è importante abbiamo selezionato alcune tra le più strabilianti sfilate Chanel pret-a-porter che ci sono entrate nel cuore e che hanno immortalato momenti fashion altissimi, dove lo show ha prevalso e rafforzato il messaggio stesso della collezione moda come nessun altro.

Per la sfilata Chanel Primavera Estate 2019 Karl Lagerfeld prende spunto dalle forme sinuose contemporanee create dall'archistar Zaha Hadid per riconnetterle al mondo da cui provengono, la Natura. Così il fondale marino che Kaiser Karl immagina è scintillante e iridescente come una coda di sirena. Il Grand Palais si ricopre di coralli bianchi e conchiglie sopra cui nuotano placide razze albine. Ma non è tutto. Come la Venere di Botticelli, dalla conchiglia madre, emerge niente meno di Florence Welch per cantare What the Water Gave Me. Magia.

Le modelle approvate da Karl Lagerfeld per la sfilata Chanel Primavera Estate 2014 percorrono la galleria sulle note di Picasso Baby di Jay-Z, mentre alle pareti, video arty e manufatti ripensati in chiave doppia C, sono degni competitor delle più importanti gallerie d'arte moderna nel mondo. Perle supersize, flaconi di Chanel N.5 affioranti da terra e camelie rivisitate, sono solo alcune delle "opere" pensate da Karl Lagerfeld per riscrivere con il linguaggio dell'arte la sua collezione Primavera estate 2014. De-costruzione, trompe l'oeil, collage e bricolage contaminano così giacche in tweed e tubini.

Karl Lagerfeld con la sfilata Chanel Autunno Inverno 2014-2015 fa cadere il velo mettendo a nudo tutta la nostra fragilità. È bastato allestire l'enorme spazio del Grand Palais come un grande supermercato con oltre 100 mila prodotti ribrandizzati Chanel per colpire la parte più morbida e vulnerabile delle nostre coscienze. Dai dischetti in cotone ri-nominati bâtonnets élégants, ai fazzoletti di carta Les Chagrins de Gabrielle hanno pensato a tutto. Persino i sacchetti per la pattumiera, in francese sac poubelle, diventano sac plus belle. Ma è a sfilata finita, dopo che Cara Delevingne and co. finiscono il giro tra scaffali e corridoi per sparire nel backstage, che si scatena l'inferno. Nessun invitato allo show, prima di scaraventarsi sui prodotti-gadget dell'allestimento, ha tenuto conto del significato del termine contegno: i cimeli fashion prima di tutti e tutto. Peccato che, all'uscita della sfilata, solidi uomini della security hanno docilmente convinto i collezionisti a rinunciare al pregiato bottino.

Questa volta il Grand Palais si trasforma in Boulevard Chanel, ricostruzione fedele di un boulevard parigino con tanto di facciate di palazzi compatte, lampioni e marciapiedi vissuti. Le modelle sfilano in massa, gruppi corposi di manifestanti bellissime avvolte da completi di tweed rosa shocking. E il finale è altrettanto scioccante e per questo adorabile. Megafoni, fischietti al collo e cartelli con slogan girl power fanno irruzione in strada come una manifestazione di protesta autentica e come tante ce ne sono state in quei mesi a Parigi. Lo stesso Karl Lagerfeld prende parte della camminata finale confermando di essere cresciuto secondo i valori femministi ben radicati.

Brasserie Gabrielle, è il nome del nuovo allestimento pensato da Karl Lagerfeld per la sfilata Chanel Autunno Inverno 2015-2016 al Grand Palais. La visione della Francia con gli occhi di uno straniero, cioè Karl, che si è abituato al tal punto da riconoscerla come casa. Camerieri in livrea, piatti di ceramica logati e pile di tovaglioli bianchi servono una collezione da gustare sino alla fine.

Per la sfilata Chanel Autunno Inverno 2017-2018 Karl Lagerfeld è andato sullo spazio per riportare sulla Terra polvere di stelle e luminescenze galattiche. Un razzo interspaziale, rigorosamente bianco e nero al centro del Grand Palais, è pronto al lancio verso galassie sconosciute. Degno di un set della saga di Guerre Stellari ha lasciato di stucco le centinaia di invitati. Touché.

Al Grand Palais non sono mancate nemmeno le cascate alte 10 metri con acqua scrosciante e cave misteriose da cui far uscire le modelle vestite con la collezione Chanel Primavera Estate 2018. È un tripudio di PVC trasparente. Stivali, capelli e impermeabili che nemmeno in quel di Niagara.

"Ho sempre amato l'autunno, i colori caldi e cangianti dell'Indian Summer" ha confessato Karl Lagerfeld. Quello è il momento dell'anno in cui vallate intere s'incendiano di rossi, arancio e violetti e il Grand Palais, per l'occasione, si è lasciato ricoprire da foglie brune e caramello con l'intento di creare un tappeto soffice su cui far fluire la collezione Autunno Inverno 2018-2019 Chanel. Tronchi d'albero di pioppi e querce sparsi qui e là, insieme a fondali trompe l’oeil, hanno generato ancora una volta la magica di Karl per Chanel.

Infine la sfilata Chanel sur la plage, pensata da Lagerfeld con gli occhi di una ragazza che adora frugare nell'armadio ben fornito della madre per provare il brivido di indossare la giacca Chanel anni 80 oversize, piccoli maglioni di cashmere e tracolline impunturate. E l'allestimento non ha deluso nemmeno questa volta. Il mare e il bagnasciuga, le ondine, la sabbia chiara, vera e finissima, su cui le modelle hanno sfilato a piedi scalzi e quell'aria pungente di sale, hanno ri-scritto il mito. Il mare come cura e sollievo.

Ciao Karl, il tuo genio ci mancherà.