Venezia. A Campo Santa Margherita spuntano i cestini anti Movida

2022-09-03 10:50:32 By : Ms. Jade So

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VENEZIA - Da campo della movida a campo dei cestini, anzi dei cestoni di Veritas. A Santa Margherita si sono letteralmente moltiplicati, passando da 6 a 21. Un'ampia offerta per la spazzatura che in questo campo, nelle sere del fine settimana (ma non solo), dilaga: bicchieri di plastica, bottiglie, tovaglioli di carta, cartoni della pizza che si accumulano sulle vere da pozzo, occupano ogni gradino, insozzano i masegni. Mentre ancora si attende l'attuazione di quel regolamento del 2018 che imporrebbe il brand a tutti i materiali d'asporto, con relative multe per i locali che li lascino abbandonare, per ora l'amministrazione punta solo sui cestini e spera nella buona educazione.

A decidere è stato il sindaco Luigi Brugnaro, dopo un recente sopralluogo in campo. Sull'onda delle proteste dei residenti per la ripresa di una movida sempre più molesta, Brugnaro è arrivato a Santa Margherita un paio di settimane fa con i tecnici di Veritas. La mattina di un venerdì, come tanti altri, segnato dal passaggio della sera prima, con il personale di Veritas ancora impegnato a raccogliere e spazzare. Ed ecco la decisione di aumentare i cestoni. Erano sei distribuiti per il campo. Ne sono stati posizionati altri 15, per un totale di 21. Ora ce n'è davvero per tutti i gusti. Alcuni semplici, altri tripli, con la distinzione per la raccolta differenziata. E la copertura grigliata per evitare che vengano usati come cassonetti. Alcuni vicinissimi tra loro, posizionati per lo più lungo la parte centrale del campo. A questo punto solo San Marco, probabilmente, può contare su una concentrazione maggiore di raccoglitori Veritas. Su un totale di circa 900 cestini sparsi per la città, un centinaio sono posizionati proprio nell'area marciana. Esigenza legata ai flussi turistici che lasciano la loro scia di rifiuti, costringendo a svuotamenti frequenti, anche fino a sette volte al giorno. In generale la distribuzione dei cestini segue proprio le aree di maggior frequentazione turistica. Un campo come Santo Stefano ne ha 12, San Polo 6 come Santa Maria Formosa, 5 San Giacomo dell'Orio. Ora Santa Margherita balza a 21, per reggere l'impatto della movida.

Funzionerà? Per il momento i netturbini hanno più cestini da svuotare e un po' meno scoasse da spazzare. I residenti si dicono moderatamente soddisfatti, ma attendono periodi più caldi per valutare. Il mese di novembre è sempre stato un po' di stanca, con i primi freddi e gli studenti universitari più impegnati a studiare che a fare baldoria. La vita notturna si dirada naturalmente, per riprendere in altre fasi. «Vogliamo vedere come andrà a Natale e soprattutto a Carnevale - commenta un'attivista del gruppo anti-spaccio -. I controlli delle forze dell'ordine hanno dato qualche risultato. Ma temiamo molto che a Carnevale qui sarà un macello, se non mettono in campo l'esercito».

I rifiuti infatti sono solo una parte del problema, c'è soprattutto quello dello spaccio e della sicurezza in genere. Dopo le proteste dei residenti di fine estate, la presenza delle forze dell'ordine è aumentata. Sono fioccate multe a giovani pizzicati a orinare in calle, ma anche a qualche locale che vendeva alcolici da asporto fuori orario. In ballo c'è anche la questione degli orari di chiusura dei locali. I residenti spingono per una stretta. Gli assessori alla sicurezza, Silvana Tosi, e al commercio, Sebastiano Costalonga, avevano trovato un accordo su un limite soft: alle 23/24 per take away, alle 2 per bar e ristoranti. Ma la decisione ultima è del sindaco che non ha ancora firmato l'ordinanza. E in attesa di applicazione resta anche il regolamento sul brand. Una norma per limitare la spazzatura varata nel 2018, che doveva lasciare due anni alle imprese per organizzarsi. Ma la pandemia ha fatto saltare anche questo. Ora a Ca' Farsetti si sta valutando quando iniziare ad applicarla. Forse a fine emergenza.