Giorgio Locatelli: «Ho preso il Covid, pensavo di morire. Vi racconto i miei 20 anni da re di Londra» | Cook

2022-08-20 13:34:01 By : Mr. zhi chuang yu

Giorgio Locatelli risponde al telefono da Milano. Ha preso il Covid e non è stata una passeggiata, nonostante le tre dosi di vaccino: «Congiuntivite virale , respiro faticoso. Ho avuto paura di morire », racconta. La voce, però, torna squillante non appena parla della sua creatura, la «Locanda Locatelli» di Londra, che ha da poco compiuto vent’anni. «Abbiamo aperto il 14 febbraio 2002 , quando la cucina italiana all’estero equivaleva a tovaglia a quadri, fiaschi di vino, mandolino, pizza. Stereotipi su cui non sputo perché hanno dato da vivere a tanti emigrati, ma io ho sempre pensato che potessimo raggiungere altri livelli». Lo aveva già dimostrato con «Zafferano» , il primo ristorante italiano a prendere la stella Michelin in Inghilterra, nel 1999. «Poi finì malissimo: i miei soci vendettero le quote a un investitore che defraudò me e Gordon Ramsay , all’epoca chef dell’altro locale del gruppo, “Aubergine”, del nostro potere decisionale. Mi sono sentito derubato là dove avevo dato tutto per sette anni, rinunciando a veder crescere i miei figli. Un’umiliazione tremenda: sono andato in terapia per riprendermi».

Chi è Giorgio Locatelli: «Che fatica per noi italiani farci stimare all’estero»

Giorgio Locatelli in tv con Home Restaurant

Le celebrities e l’entrata «segreta»

Così, quando è stato il momento di riaprire, lui e la moglie Plaxy non hanno voluto altri partner: «Ma non avevamo i soldi per ristrutturare un locale in centro da soli. Per fortuna l’hotel Hyatt Regency The Churchill ha scommesso su di noi». E così la «Locanda» è stato il primo ristorante italiano a insediarsi in un albergo cinque stelle di Londra: «All’epoca in posti così la cucina era francese. Noi però avevamo dalla nostra la stampa, che per aiutarci dopo il caso “Zafferano” aveva creato una tale attesa da riempire il ristorante per due mesi». Tante le innovazioni : carta dei vini (italiani, tranne lo Champagne) con mappa geografica, il coniglio arrosto, che nessuno aveva il coraggio di servire, tavoli nudi, niente musica. La stella è arrivata subito. E anche i vip: «L’effetto Madonna : viveva lì vicino e passava al mattino per un cappuccio. Da noi si sentiva a casa: mangiava insalata di tonno, cipolla e borlotti, nessuno la disturbava. Non abbiamo mai chiamato un paparazzo. Conserviamo ancora i tovaglioli con l’impronta delle sue labbra». Dopo di lei, Kate Winslet , Tom Cruise , il principe Carlo con Camilla , Mariah Carey , Mick Jagger , Beyoncé , Roger Federer e i suoi due etti di pasta, Ronaldo e il pollo alla griglia. Menu personalizzato e «Goodfellas entrance» , cioè ingresso dal garage, per la massima privacy: ecco il segreto della «Locanda». «Non è mai stato il mio tempio, ma il tempio dei clienti», dice Locatelli. Che oggi, dopo aver chiuso le collaborazioni a Dubai e in Montenegro, non disdegnerebbe un ristorante a Milano. «Ma Plaxy non vuole». Il sogno? Una «Locanda», con stanze, in Sicilia o in Puglia. Forse alle Eolie. Nel 2023.