10 consigli per viaggiare solo con lo zaino!

2022-09-10 13:18:15 By : Mr. Yong Han

Camminare alla scoperta di una nuova città - Foto Getty Images/Stephane Noiret

I nostri consigli: tutte le notizie

Negli ultimi anni sempre più persone stanno cambiando radicalmente il loro approccio anche ai viaggi più lunghi, quelli organizzati durante le vacanze estive o invernali, che durano diversi giorni.

Viaggio lento fa rima con leggerezza e con abbandono del superfluo, si viaggia per vivere e immergersi nelle realtà che si attraversano, per scoprirne le usanze e le tradizioni, lo si fa spesso muovendosi per città e territori a piedi o con mezzi pubblici.

Tutto questo deve necessariamente accompagnarsi a bagagli leggeri, che per molti si traducono in uno zaino facile da trasportare.

Nel mondo anglosassone questi viaggiatori si chiamano backpacker, in Italia non abbiamo un termine preciso per definirli, noi amiamo chiamarli viaggiatori lenti, portatori dello spirito del “camminare per conoscere”.

Hai preparato il passaporto, hai acquistato i voli e prenotato i pernottamenti, ti senti pronto per andare, giusto? Sbagliato!

Viaggiare solo con lo zaino richiede una preparazione più approfondita rispetto a quella necessaria per un viaggio “tradizionale” per il quale, di solito, è sufficiente una lista con le cose da fare/prenotare.

Qui di seguito trovate alcuni suggerimenti utili a vivere la vostra esperienza di viaggio “leggero” con il giusto spirito e con l’approccio giusto per evitare contrattempi e inutile stress.

INFORMATI – Tra gli aspetti centrali di questo tipo di viaggio certamente ci sono la spontaneità e lo spirito adattamento, questo però non significa evitare ogni tipo di organizzazione e pianificazione, anzi.

Evitare viaggi o tour organizzati è un bene, però il buon viaggiatore lento non può prescindere dalla conoscenza approfondita delle sue mete, un apprendimento che dovrebbe partire diverso tempo prima della partenza, magari iniziando dalla letteratura.

Ecco la copertina del romanzo di Isabel Allende – Il mio paese inventato

Non siamo matti, sappiamo che le guide sono importanti, ci danno consigli e suggerimenti essenziali per organizzare gli spostamenti e le tappe ma, prima, bisogna capire lo spirito di un luogo, la sua anima e per farlo non c’è nulla di meglio che affidarsi alla sensibilità di un grande scrittore.

Proviamo a fare un esempio, se abbiamo in programma un viaggio in Cile possiamo essere certi di trovare in ogni libreria un gran numero di guide turistiche, ma nessun volume turistico riuscirà a farvi capire il Cile come Isabel Allende nel romanzo “Il mio paese inventato”.

OCCHIO AL CARICO – In questi viaggi le tariffe e i limiti imposti dalle compagnie aeree per i bagagli non sono l’unico parametro da tenere a mente.

Anzi, i veri limiti del bagaglio sono quelli delle nostre spalle, che infatti avranno il gravoso compito di sostenere il peso del carico, spesso per periodi piuttosto prolungati.

Ecco perché è importante selezionare con cura quel che si vuole portare. È il momento di fare ordine nelle proprie idee, domandandosi cosa sia davvero indispensabile.

È davvero così importante portarsi capi d’abbigliamento per “serate eleganti”? Occorrono davvero  40 paia di calze? Oppure  nove barattoli di crema solare?

Meglio rinunciare a quello che si può acquistare in loco, come gli articoli per l’igiene personale e lozioni varie, tutto spazio e peso risparmiato per cose più importanti.

Le “politiche di taglio” però non devono necessariamente portarvi a rinunciare anche ad uno dei piaceri più grandi del viaggio e delle vacanze, quella della lettura.

In questo caso, però, anche degli amanti della carta stampata potranno apprezzare la comodità di un e-reader che consente di avere decine di libri in un dispositivo piccolo e leggero.

Dopo la selezione occhio alla disposizione, è importante avere gli oggetti essenziali come gli occhiali da vista e i documenti di viaggio vicino alla cima dello zaino a discapito di capi di abbigliamento o scarpe ingombranti che possono alloggiare nella parte inferiore .

Per saperne di più vi rimandiamo ad un articolo  sulla preparazione dello zaino che vi spiega come sistemare bene il carico seguendo una procedura collaudata.

PRENOTARE O NON PRENOTARE? – Torniamo alla questione della pianificazione del viaggio.

Tutto dipende dalla meta e dalla durata del viaggio, ovviamente un viaggio di 10 giorni in Francia non è paragonabile ad un mese nel sud-est asiatico.

Se hai in programma una breve vacanza con lo zaino in spalla, avere un itinerario parzialmente pianificato, con alloggi già prenotati, potrebbe aiutare a sfruttare al massimo il tempo a disposizione.

Viceversa se si hanno a disposizione periodi più lunghi ci si può permettere un po’ più di avventura, magari prenotando i primi 3 o 4 giorni per poi proseguire più liberi.

OCCHIO AL PORTAFOGLIO – Certo viaggiare leggeri costa meno, ma dopo i primi giorni vi renderete conto che le spese non mancano, nonostante non si scelgano residenze extra lusso e si prediligano spostamenti con i mezzi pubblici.

Ci sono molti modi per risparmiare senza sacrificare visite ai siti artistici e culturali che avete sempre sognato di vedere, per esempio in molte parti del mondo ci sono sconti per gli studenti o per i pensionati.

Inoltre diversi importanti musei prevedono ingressi gratuiti o sconti importanti in occasioni di manifestazioni, festività o eventi particolari, proprio come accade in diverse città italiane durante le feste patronali.

MANGIA TRADIZIONALE – Il cibo è cultura, è scoperta, è tradizion e insomma è una delle parti centrali del viaggio, per questo è essenziale gustare i piatti della tradizione dei luoghi visitati.

Non preoccupatevi per il budget, non è certo necessario frequentare ristoranti eleganti ogni giorno, lo si può fare ogni tanto, ma è nello street food, nelle trattorie locali e nei mercati rionali che troverete i sapori e i gusti della tradizione.

Inoltre questi sono luoghi d’incontro, un occasione preziosa per mangiare bene, senza spendere molto e magari avere l’occasione per scambiare due chiacchiere con altri viaggiatori.

SFRUTTA I TRASFERIMENTI – I trasferimenti in pullman o in treno possono essere lunghi e noiosi, ma non sono perdite di tempo, anzi possono essere il momento giusto per riflettere su quello che si è visto.

Scrivere qualche appunto, riordinare le fotografie e magari pianificare i prossimi spostamenti, specie quando non è già programmato tutto in anticipo.

PARLA CON LE PERSONE DEL POSTO – Parte del divertimento è c ombattere con le barriere linguistiche e imparare dalle altre persone.

Allo stesso modo però, evitare tutti gli altri turisti, ti impedirà di ottenere utili consigli di viaggio da persone che magari hanno già passato qualche giorno in quella località.

IL MASSIMO DALLA TUA DESTINAZIONE – Dopo i trasferimenti si giunge a destinazione, è questo il momento nel quale deve venire davvero fuori lo spirito del viaggiatore lento.

Una volta scesi dal treno o dal pullman, evitate di prendere altri mezzi se non per gli spostamenti più lunghi, ma muovetevi il più possibile a piedi.

Accettate anche il rischio di perdervi, sarà l’occasione per scoprire qualcosa di nuovo e inaspettato, anzi sono spesso le strade sbagliate a farci scoprire cose nuove come una street art, negozi particolari e caffè storici.

Se la tua destinazione è una città particolarmente grande, puoi sempre decidere di noleggiare una bici per la giornata.

NON ANNOIARE LE PERSONE – Questo consiglio è più utile di quello che si pensi, sappiamo le sensazioni che ci travolgono non appena rientrati a casa dopo un viaggio ricco di esperienze, la voglia che abbiamo di condividere con amici e famiglia la nostra esperienza, ma bisogna essere misurati.

Camminare in città: musica per le nostre orecchie (Ph Enrico Bottino)

Siamo nell’era dei social media, spesso iniziamo il racconto di viaggio mentre siamo in movimento, postiamo foto su Instagram o brevi racconti su Facebook.

Ecco perché meglio essere più parsimoniosi con i racconti, aspettare che ci vengano fatte domande, e poi rispondere.

Il rischio, altrimenti, è quello di vedere scomparire tutti i nostri amici non appena rientriamo da un’esperienza di viaggio.

Quindi condividere va bene, ma ci vuole misura, dopotutto il viaggio dovrebbe essere un’esperienza intima e personale senza trasformarsi in un motivo di vanto o lustro.

DOCUMENTA I TUOI RICORDI – Sembrerà una contraddizione col punto precedente, ma non è così.

I viaggi vanno documentati per se stessi, per conservarne viva la memoria e le sensazioni, per poterle rievocare magari nei periodi di stress durante l’anno.

Nello zaino avrete certamente decine di pezzi di carta, tovaglioli, tappi di birra, cartoline, biglietti e ricordi vari, piuttosto che lasciarli abbandonati in qualche cassetto perché non usarli per fare un album?

In un mondo digitale, fatto di foto e video persi nelle memoria di uno smartphone, questi ricordi analogici, fatti di oggetti che si possono toccare e odorare, hanno un valore enorme, costituiscono un tesoro da conservare con cura.

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