Accumulatori di carta igienica: chi sono? - Focus.it

2022-09-10 13:18:13 By : Mr. Eric Zhang

Prima per il lockdown, ora per la crisi energetica che ne mette a rischio la produzione: la carta igienica sta sparendo di nuovo dai supermercati. Ma chi è il compratore seriale di questo prodotto?

Sembrano lontani i momenti in cui correvamo al supermercato per fare scorta di carta igienica. Eppure, adesso, ci risiamo: questa volta non perché vogliamo accumularne il più possibile a causa del lockdown da CoVID-19, ma perché la crisi energetica che ha investito il nostro Paese a causa della guerra in Ucraina, ne sta mettendo a rischio la produzione. Sono proprio le aziende cartarie, infatti, che stanno decidendo di fermarsi a causa dei costi troppo alti delle bollette elettriche. E senza la carta, non troveremo nei discount nemmeno fazzoletti, rotoli da cucina, tovaglioli e non solo. 

IL COMPRATORE SERIALE. Ma che tipo è l'accumulatore di carta igienica? Già in occasione del lockdown, nel marzo 2020, alcuni cittadini europei, statunitensi e canadesi si sono sottoposti anonimamente alla valutazione del Brief HEXACO Inventory (BIH, una versione breve del più conosciuto modello HEXACO, un test psicologico): hanno raccontato quanto si sentivano minacciati dalla pandemia, descrivendo i loro comportamenti in quarantena e, in particolare, specificando quanta carta igienica avevano usato negli ultimi mesi.

Uno studio pubblicato su Plos One ha analizzato i risultati: è emerso innanzitutto che chi era più avanti con l'età tendeva a fare scorta di carta igienica, che in Europa il prodotto veniva acquistato più di frequente, mentre in Nord America ogni acquisto avveniva in grandi quantità. Lo studio ha poi rivelato che gli accumulatori di carta igienica sarebbero tipi ansiosi, perfezionisti, molto organizzati e diligenti, oltre che emotivi e spaventati dall'emergenza sanitaria.

Tutto compreso? Tuttavia, sottolineano i ricercatori, sarebbero ancora «lontani dal comprendere questo fenomeno in modo completo». Probabilmente esistono ulteriori spiegazioni psicologiche e altri fattori da tenere in conto che non sono stati considerati nello studio, e potrebbero avere giocato un ruolo fondamentale anche le differenze locali o regionali (ad esempio relative a situazioni sanitarie o socioeconomiche).

Gli esseri umani sono biologicamente programmati per tendere i sensi verso potenziali minacce e predatori. Ma il vostro capo in ufficio, o la platea di fronte alla quale dovrete parlare non sono bestioni dai denti acuminati: esistono alcuni trucchi scientificamente provati per convincere il cervello del fatto che, per il momento, non c'è nulla da temere, e alleviare l'ansia che ci attanaglia. Eccone alcuni.

Foto: © ©Universal/Courtesy Everett Collection/Contrasto

Inspira, espira. Respirare profondamente aiuta il corpo a rilassarsi e ad abbandonare la risposta di "attacco o fuga" innescata dalla paura. Questo meccanismo di difesa è una reazione fisiologica agli stimoli percepiti come minacciosi, che serve ad allontanare il pericolo eliminandolo direttamente (attacco) o allontanandosene (fuga). Quando siamo in ansia per qualcosa attiviamo inconsapevolmente questa risposta: il battito cardiaco aumenta e la respirazione si fa più veloce. Respirare profondamente può aiutare a interrompere questo meccanismo.

Esponiti gradualmente a ciò che ti fa paura. La terapia di esposizione graduale agli stimoli che ci spaventano è usata in modo efficace per il trattamento delle fobie specifiche: se si ha paura di volare, di accarezzare un cane o di parlare in pubblico, abituarsi a farlo gradualmente in un contesto controllato (per esempio, con visori 3D che simulino un decollo) può aiutare a dissociare quello stimolo dalle reazioni di attacco-fuga che comporta (un meccanismo detto di desensibilizzazione).

Fai esercizio fisico. Fare sport aiuta a rilasciare endorfine (neurotrasmettitori che si comportano come oppiacei naturali), potenziare il sistema immunitario e alzare la temperatura corporea. Muoversi contribuisce a potenziare il senso di padronanza di sé che spesso con l'ansia viene meno, e a concentrarsi sulle sensazioni positive (e non sui possibili malesseri) che arrivano dal proprio corpo.

Considera la visione generale delle cose. Fare una lista delle cose che stanno andando bene e una di quelle che non stanno funzionando può aiutare a considerare il quadro completo di un periodo. Chi soffre di ansia e stress tende spesso a "vedere tutto nero", ma confinare la paura alla sua specifica casella può aiutare a ridimensionarla. Esercitatevi a capire se il timore percepito dipende dall'esperienza specifica che state vivendo o da qualcosa di diverso. 10 cose che (forse) non sai sull'ansia

Foto: © Michael Foley, Flickr

Trasforma l'agitazione in entusiasmo. Se una cosa vi provoca ansia, probabilmente provare a rilassarvi e a non pensarci non servirà, perché siete in uno stato di arousal, ossia di attivazione, di allerta. Provate allora a trasformare quell'eccitazione negativa in eccitazione positiva, ossia in entusiasmo, carica adrenalinica. Può sembrare controintuitivo, ma si tratta di una tecnica nota, detta di rivalutazione cognitiva (ne abbiamo scritto qui).

Foto: © La Vladina, Flickr

Riconosci i progressi compiuti oggi. Se in questo momento specifico ve la stata cavando bene, pur in una situazione globale di malessere, riconoscetelo. Il nostro istinto di sopravvivenza tende a tenerci sempre sull'attenti, impedendoci talvolta di abbassare la guardia. Ma è importante capire che il nostro cervello ci sta dicendo che qualcosa di pericoloso potrebbe accadere, genericamente, in futuro, e non in questo preciso momento.

Se ti fa paura, trasformalo in un gioco. Non significa banalizzare, ma adottare l'approccio: "Se ci provo e non funziona, ci proverò di nuovo".

Medita. La pratica costante della meditazione (nella forma della mindfulness, una sua variante occidentale) è associata a cambiamenti neuroplastici, e nello specifico a una riduzione, del volume dell'amigdala, un'antica regione cerebrale associata allo stress e alla paura. L'esercizio della meditazione potenzia anche la capacità di concentrazione e quella decisionale. 8 cose che (forse) non sapevi sulla meditazione

Riafferma i tuoi valori fondamentali. Prima di una situazione stressante, visualizzate i vostri punti saldi - la famiglia, le amicizie, il fare bene il proprio lavoro - e, se volete, provate a scriverli. Vi aiuterà a capire quale bagaglio vi portate dietro, come individui.

Esercita l'altruismo. Anche se i comportamenti generosi dovrebbero essere preferibilmente disinteressati, focalizzarsi sui bisogni degli altri in un momento di stress personale può aiutare a uscire per alcuni momenti dal proprio ridotto contesto, e ad abbracciare una visione più completa delle cose. Diversi studi confermano un moderato effetto protettivo dell'altruismo sui disturbi di ansia; lo stesso beneficio non è stato trovato, invece, con la depressione.

Impara a parlare con te stesso. Rivolgerci a noi stessi per autosupportarci nelle situazioni stressanti aiuta, ma è importante farlo nel modo giusto. In uno studio del 2014 pubblicato sul Journal of Personality and Social Psychology, si è visto che chi si rivolge a se stesso con il "tu" o il proprio nome, riesce poi a sostenere meglio i compiti stressanti rispetto a chi parla con sé usando il pronome di prima persona "io".

Bevi caffè. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, una tazza di caffè al momento giusto può aiutare a combattere lo stress: secondo uno studio portoghese del 2015, la caffeina non solo blocca i recettori dell'adenosina - una sostanza prodotta naturalmente dal nostro organismo in fase di veglia, che induce torpore - tenendoci svegli, ma impedisce anche a quei recettori di attivare una risposta negativa allo stress (con cattivo umore, depressione, problemi di memoria). In pratica la caffeina aiuta a prevenire una reazione distruttiva dell'organismo alle situazioni percepite come stressanti e paurose. Altre 10 cose da sapere sul caffè

Abbraccia i benefici dello stress. Diversi studi dimostrano che chi tende a rimuginare su pensieri, situazioni e futuro è anche particolarmente intelligente rispetto alla media, con punteggi particolarmente alti nelle facoltà linguistico-verbali. Essere soggetti allo stress può quindi voler dire che non state attraversando la vostra vita da comparse. Inoltre, potrebbe aiutarvi a riconoscere meglio alcune vostre reazioni, e a migliorare le future risposte alle situazioni più difficili.

Foto: © Stuart Conner, Flickr

Cent'anni fa, la scoperta del secolo: la tomba di Tutankhamon – l'unica ritrovata intatta nella Valle dei Re - svelò i suoi tesori riempendo di meraviglia gli occhi di Howard Carter prima, del mondo intero poi. Alle sepolture più spettacolari di ogni epoca è dedicato il primo piano di Focus Storia. E ancora: la guerra di Rachel Carson, la scienziata-scrittrice pioniera dell'ambientalismo; i ragazzi italiani assoldati nella Legione Straniera e mandati a morire in Indocina; Luigi Ferri, uno dei pochi bambini sopravvissuti ad Auschwitz, dopo lunghi anni di silenzio, si racconta.

L'amore ha una scadenza? La scienza indaga: l’innamoramento può proseguire per tre anni. Ma la fase successiva (se ci si arriva) può continuare anche tutta la vita. E l'AI può dirci quanto. E ancora, Covid: siamo nel passaggio dalla fase di pandemia a quella endemica; le storie geologiche delle nostre spiagge; i nuovi progetti per proteggere le aree marine; tutti i numeri dei ghiacciai del mondo che stanno fondendo.

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