La raccolta differenziata in vacanza è un incubo pari alle peggiori calamità inflitte alla specie umana raziocinante, eguale soltanto alla ricerca del parcheggio o agli aperitivi sulla spiaggia con gente seminuda e musica caciarona. Mentre in città organizzarsi è possibile poiché nei cortili dei condomini sono installati relativi cassoni contenitori, dalla Riviera Ligure alla Versilia fin giù al Cilento sono inflitte ai poveri turisti norme e istruzioni che ci vorrebbe una laurea specifica oltre al diploma di specializzazione per capire come diavolo fare a essere dalla parte del giusto. I proprietari di case affittate a peso d'oro lasciano ai turisti foglietti che vanno decifrati e interpretati, io ci ho messo un bel po' a capire.
Oggi, sabato, intanto non devo lasciare nulla perché la domenica non ritirano ma domani sera dovrò deporre davanti all'uscio i rifiuti per lunedì e così via sempre con un giorno di scarto. I bidoncini in dotazione sono talmente piccoli che non potranno mai contenere la spazzatura quotidiana per una famiglia, mettiamo, di quattro persone. Se cucini il pesce, che puzza oltremodo col caldo, nel giorno sbagliato, ti tocca tenerlo sotto il lavandino per 36 ore. E lascio immaginare. L'organico tutti i giorni? Ma neanche per sogno. Insieme alle scorie cibarie ci finiscono, credo, alcuni tipi di tovaglioli sporchi che non potranno andare nella carta (forse) ma non i pannolini del bambino destinati, può essere, all'indifferenzato che concettualmente potrebbe comprendere tutto e invece sottostà a norme misteriose. Più chiaro il concetto di plastica ma il bidoncino è troppo piccolo, si riempie subito, sprezzante verso una realtà che ci vede invasi dal packaging. Di plastica sono le bottiglie d'acqua (ne consumiamo una cassa al giorno), i contenitori per il cibo, le confezioni del supermercato. Un giorno e siamo sopraffatti come ne L'invasione degli ultracorpi: plastica ovunque, in casa, sulle scale, davanti al pianerottolo e mai che giunga in soccorso un addetto coscienzioso che ti eviti la figuraccia. Hai sbagliato giorno e io lascio lì il frutto della tua disattenzione, esponendoti al pubblico ludibrio dei vicini, loro si capaci di differenziare i rifiuti.
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Intendiamoci, questo non vuole essere un atto anti-ambientalista, tutti sappiamo che bisogna aiutare nello smaltimento della spazzatura passando attraverso piccoli ma significativi gesti. Però questo è terrorismo. Impossibile adattarsi a tali regole scritte da un sadico gerarca senza incorrere in qualche tranello puntualmente smascherato. E alle imposizioni malvagie ci vuole un atto di resistenza umana. Al quinto giorno una persona normale sclera, non capisce più una mazza e allora disubbidisce, aggiustandosi così da essere pronto come in tempi di guerra o altre catastrofi. Appena il criminale sacchetto di plastica è mezzo pieno lo chiude, esce furtivamente di casa e con assoluta nonchalance lo getta nei pochi cestini rimasti nei centri storici, che verranno svuotati senza troppe storie. Poi ci sono i blitz notturni, molto più impegnativi e delicati di cui io e mio figlio siamo specializzati. Bisogna studiare bene la zona, rintracciare qualche capiente vecchio caro cassonetto, di norma competenza di hotel o ristoranti, e allora molto tardi o molto presto la mattina, senza esagerare nelle dimensioni, li si butta via facendo molta attenzione a non farsene accorgere.
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Questa è una vera e propria guerra dei rifiuti senza esclusione di colpi che necessita una strategia militare. A me pare l'ennesima follia imposta da amministrazioni prive di senso della realtà che godono a punire e sanzionare. Ma dico, vivete di turismo tre mesi scarsi all'anno e allora organizzatevi, aiutate il povero vacanziero invece di stressarlo, e dopo averlo riempito di cose inutili pagate a caro prezzo almeno non fatelo sentire un demente se non capisce quando portare la plastica, cosa mettere nella Rur, che cosa diavolo comprende l'indifferenziato. A noi non resta che farci coraggio e muoverci nelle tenebre a scaricar monnezza illecita come in un B Movie di dubbia qualità.
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